Colonie

In strada ci sono i lavori. Una sottile pioggia di fine autunno. Una gru deposita un enorme tubo.
Resto adagiato in un angolo del balcone, il taccuino aperto, la penna in bilico su una sbarra della ringhiera. Vapori azzurri discendono ad ondate, cancellano le case.

Il mondo deve essersi fermato. Sediamo ai bordi del lago, i canneti in lontananza. L’85 tornerà a ripetersi in eterno, non moriremo e non rinasceremo, e le tue porte non si spezzeranno mai.

Da ragazzi seguivamo un rito: sputavamo sincronamente il primo sorso di birra, facendone un ampio spruzzo ed offrendolo ad entità ambigue e piene di dubbi.
Pensavamo di non essere ascoltati, ma sorsero dal ricordo paesaggi incorrotti e di insoluta bellezza.
Saremo spazzati via dal dio senza nome.